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ACRA NEWS

Aggiornamenti dal Niger

bandiera niger

Aggiornamenti sulla situazione in Niger dopo il golpe del 26 luglio e appello delle ONG che operano nel Paese per non sospendere gli aiuti umanitari.

Il Niger è il uno dei paesi d'intervento di ACRA dove lavora dal 2018 per la tutela dei diritti umani, la sicurezza alimentare e nutrizionale, la protezione dell'ambiente e il sostegno alle attività produttive, con un'attenzione particolare all'uguaglianza ed alle tematiche di genere.

Il Paese, che si colloca trai più poveri al mondo - 189 Ranking dell'Indice di Sviluppo Umano (HDI UNDP, 2021), è stato recentemente colpito da una nuova crisi politico militare che ha portato allo stato di emergenza attuale.

Niger il golpe del 26 luglio 2023.

Mercoledì 26 luglio 2023 dalle 6 del mattino la guardia presidenziale nigerina, guidata dal generale Tchiani, ha barrato l’accesso alla presidenza del Niger nella capitale Niamey, bloccando all’interno il presidente Mohamed Bazoum e il ministro dell’Interno e della Decentralizzazione. In tarda serata, il generale Tchiani ha dichiarato la presa del potere da parte del neonato Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (CNSP) come risposta “al peggioramento della situazione di sicurezza e di cattiva gestione economica e sociale”.

Da allora nel paese si susseguono mobilitazioni da parte della popolazione e tensioni continue, che hanno visto le immediate reazioni da parte dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e dell’ECOWAS (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale), tradotte nel rimpatrio di diversi cittadini espatriati, in una serie di sanzioni economiche, accanto a tentativi di dialogo e mediazione, tuttora in corso.


Il Manifesto del coordinamento delle ONG in Niger.

In risposta alla situazione nel Paese, il coordinamento delle ONG, di cui ACRA fa parte, ha sottoscritto un Protocollo firmato da 45 ONG internazionali e nazionali che operano in Niger.

Dall'appello: "La reazione al colpo di stato in Niger di parte della comunità internazionale si è tradotta in una serie di sanzioni individuali e collettive: chiusura delle frontiere terrestri e aeree, sospensione degli aiuti allo sviluppo, sospensione delle transazioni finanziarie e commerciali e congelamento dei beni della Repubblica del Niger e di alcuni cittadini nigeriani. Questo documento di advocacy suggerisce tre misure che i membri della comunità internazionale dovrebbero adottare per preservare l'accesso della popolazione nigerina ai servizi sociali di base e all'assistenza umanitaria."

Le tre misure proposte nel documento di advocacy delle ONG:

  1. Introdurre esenzioni umanitarie a tutte le sanzioni collettive adottate contro il Niger, per garantire la continuità dell'accesso delle popolazioni vulnerabili in Niger ai servizi umanitari.
  2. Rivedere le sanzioni adottate fino ad ora, applicando il principio del "Non nuocere" a qualsiasi misura adottata contro il Niger, al fine di garantire la protezione e di minimizzare l'impatto negativo sulle condizioni di vita delle popolazioni.
  3. Dimostrare creatività, flessibilità e adattamento dei meccanismi di finanziamento, al fine di mantenere l'accesso ai servizi sociali di base per la popolazione del Niger.

Leggi il documento di advocacy qui: in inglese, in francese.

foto acra niger

Uno degli operatori ed interventi di ACRA per la sicurezza alimentare in Niger


Ancora più importante è proseguire il nostro lavoro a fianco della popolazione del Niger.

ACRA ha preso tutti i provvedimenti per la tutela della sicurezza dello staff - composto oggi da 4 persone: 1 espatriato e 3 Nigerini - dei partner e di tutte le persone coinvolte nei progetti.

Gli uffici di Niamey sono chiusi e il personale espatriato è rientrato in Italia con il volo militare atterrato a Ciampino nelle prime ore del 2 agosto 2023.

Dalla testimonianza del nostro cooperante raccolta al rientro in Italia: "Sono stati giorni lunghi in cui è prevalso un grande senso di incertezza. Pur rimanendo sempre presso il mio domicilio in uno stato di allerta e seguendo l’evolversi delle cose e l’aumento della tensione internazionale, si percepiva una certa normalità a Niamey e nel resto del paese. Seguo con molta apprensione le notizie in contatto con lo staff che spero di rincontrare presto a Niamey per poter lavorare in una situazione di normalità."

Il lavoro di ACRA in Niger non può e non deve fermarsi: la sicurezza e sovranità alimentare, la tutela dell’ambiente, la protezione dei diritti umani sono i nostri impegni in Niger ed ora più che mai è necessario esserci e dare il nostro contributo!